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McNIK
Citazione di: AmanteMclaren il 23 Novembre 2009, 21:52:18
Più che altro non capisco, alle volte, cosa abbiano da dimostrare i fan di Prost.
Mi pare che la grandezza di Alain non sia in discussione. Certamente è interessante analizzare gli episodi, ma questo è uno sport che vive sugli episodi, non sono i 100 metri.

Infatti....si sta qui a fare differenze tra due icone della f1 ........trovo inutile tutto cio'.

mi piacciono i post dove si sono analizzate le differenze, negli altri vedo un tentativo di supremazia postuma che non rende giustizia all'uno o all'altro.

Cmq una discussione del genere è sicuramente bene accetta, in quanto si parla non banalmente di F1

Voglio  adesso  soffermarmi su un altro dei tanti luoghi comuni che caratterizzano i giudizi degli appassionati di motori su Prost , e cioè quello secondo il quale avere avuto come compagno di squadra a un certo punto della sua carriera ( 1984-1985 ) Niki Lauda alla McLaren – Tag Porche avrebbe cambiato e fatto maturare Prost , in particolare alla luce della cocente sconfitta del 1984 .
Spesso sento dire e leggo certe perle di saggezza automobilistica quali :
- Lauda insegnò a Prost come si gestisce un team ;
- Lauda insegnò a Prost come si vince un mondiale pur non essendo il pilota più veloce ;
- Senza l' incontro con Lauda Prost non sarebbe mai diventato il Professore .
Tra le altre cose faccio notare di essermi imbattuto in qualche forum in utenti che riconoscono candidamente di essere stati tifosi di Prost fino all' arrivo in McLaren di Senna nel 1988 . Questi ex tifosi di Prost , dunque , preferivano Prost a Lauda perché ritenevano il primo più veloce dell' austriaco , e poi senza pensarci due volte diventarono tifosi di Senna , perché consideravano allo stesso modo il brasiliano più veloce di Prost .
Queste stesse persone imputano a Prost di essersi lasciato troppo influenzare dalle condotte di gara dell' austriaco perdendo l' aggressività dei suoi primi anni in Formula 1 .
Ora , io non condivido affatto questo modo di ragionare , consistente nel vedere nel biennio 1988-89 un parallelo con il duello di alcuni anni prima sempre in McLaren, quasi che Prost si fosse trasformato in Lauda e Senna in quello che un tempo era Prost .
Come non condivido l' affermazione che il Prost del 1984 fosse un pilota " vincere o rompere " quale era il Senna del 1988 e, soprattutto, del 1989 .
Come non condivido affatto il mettere sullo stesso piano il contributo tecnico offerto dal Prost del 1984 allo sviluppo della vettura rispetto a quello offerto dal Senna del 1988-89.
Ma ciò che condivido meno è l' accostamento quanto a prestazioni in qualifica ed in gara del Prost del 1988-89 al Lauda del 1984 ( e non voglio nemmeno considerare il Lauda del 1985 ).

Il Prost del 1988-89 , infatti , era un pilota all' apice della sua carriera , che ebbe la " sfortuna" di imbattersi in un compagno di squadra favorito dalla Honda e che gli era superiore in qualifica ( anche se non più di tanto , come ho cercato di dimostrare in un mio precedente post ) .
Il Lauda del 1984 era un pilota in declino , come dimostra il fatto che dal suo ritorno nel 1982 , sia in quell' anno che nel 1983 il compagno di squadra John Watson ottenne più punti dell' austriaco nella classifica finale del mondiale e stette spesso davanti a lui nella griglia di partenza dei gp .
Viceversa Prost aveva appena sfiorato il titolo nel 1983, vinto da Piquet su una Brabham BMW che faceva uso di benzine irregolari . Senza dimenticare che aveva fatto meglio di Arnoux in Renault sia nel 1981 che nel 1982 , e che nel 1980 ( anno d' esordio ) aveva fatto appena un punto meno di Watson ( 5-6) in McLaren , pur disputando tre gp in meno del compagno a causa di gravi infortuni rimediati in brutti incidenti . In quell' anno ad ogni modo in qualifica ottenne prestazioni spesso migliori dell' inglese Watson , il quale una volta ebbe a dire : - "non importa quale tempo tu faccia, quella fottuta rana sarà sempre più veloce di te di mezzo secondo".

Tornando al duello Prost- Lauda del 1984 , è evidente la superiorità di Prost rispetto all' austriaco sul piano prettamente velocistico . 15 volte su 16 ( fa eccezione il gp di Dallas ) il francese fa meglio di Lauda in qualifica . Spesso è Prost a dettare il ritmo poi in gara rispetto al compagno di squadra costretto ad inseguire .
Ora , ho sentito dire che ciò si spiegherebbe con l' interesse di Ron Dennis a favorire Prost rispetto al già due volte iridato Lauda . Ciò mi sembra un pretesto per coprire le scarse prestazioni di Lauda . Non dimenticherei il rapporto privilegiato esistente tra Lauda e la Porsche, nonché l' episodio di Monza che dimostra come vi fosse una perfetta parità tra i due piloti nelle preferenze della scuderia di Woking . A Monza entrambi i piloti McLaren dovettero cambiare il loro turbo Porsche dopo il warm up, l'assegnazione dei propulsori venne decisa tramite il lancio della classica monetina. Quello di Prost non completò il 4° giro, quello di Lauda lo portò per primo sotto la bandiera a scacchi.
Altri fanno riferimento al fatto che Prost avesse una maggiore esperienza rispetto a Lauda con il motore turbo . Anche questo mi sembra un pretesto bello e buono . Il turbo , rispetto all' aspirato , favoriva chi teneva una condotta di gara conservativa , come dimostrano le parole di Jo Ramirez a proposito del duello Prost- Senna nel 1988-89, in particolare alla luce del ritorno agli aspirati nel 1989 : " ...mentre nell'era dei motori turbo l'attenta gestione dell'acceleratore era certamente il modo migliore di guidare, con gli aspirati la lancetta del contagiri doveva stare in alto, e rimanerci. Il modo in cui Ayrton era abituato ad usare l'acceleratore durante le curve, come se avesse una molla attaccata al piede destro, che si muoveva quasi come un battito d'ali, era un fantastico sistema per tenere il regime elevato. Era una vera festa vederlo e ascoltarlo guidare. Anche Alain aveva provato questo metodo molte volte, ma non era capace di applicarlo altrettanto efficacemente.
D'altro canto, specialmente nell'ultima parte dell'anno, ogni sera Ayrton trascorreva ore senza fine dopo le prove e durante i test a parlare con gli ingegneri della Honda, per controllare la telemetria e tutti i dati. Sinceramente, non ho mai capito come potessero trascorrere tante ore a parlare di quello. Le riunioni tecniche della McLaren erano già lunghe abbastanza e sia Prost sia Senna non osavano andarsene l'uno prima dell'altro per paura di perdersi qualcosa."

Jo Ramirez, Un uomo da corsa (Memoirs of a racing man), Fucina SrL, Milano, 2006 - pag. 177


Come ho cercato di dimostrare , dunque , le migliori prestazioni di Prost rispetto a Lauda nel 1984 sul piano prettamente velocistico si spiegano con la bravura del francese e con il fatto che Lauda fosse ormai un pilota in declino .

Certo , Lauda ha avuto un ruolo importante nello sviluppo della vettura , come dimostra quanto avvenuto non solo con la MP4/2 , ma con la stessa Mp4/1E della fine del 1983 che fu la prima McLaren motorizzata con un turbo .
A Woking si pensava che il 1983 fosse per forza un anno di transizione. Il motore TAG-Porsche sarebbe stato pronto solo a metà campionato e la nuova vettura sarebbe stata pronta solo a fine stagione. Lauda era di tutt'altro avviso e chiese di cominciare a lavorare sulla vecchia monoposto in proiezione futura. Ecco un passo di una dichiarazione di Lauda .

"La stagione dei GP 1983 fu infatti dominata dalle vetture turbo (BMW, Renault, Ferrari) e la McLaren non fu mai in corsa. Io insistetti per un rapido impiego del nuovo motore per sfruttare a titolo di prova il rimanente della stagione infruttuosa. Barnard si oppose, perchè non voleva montare una vettura di compromesso per il 1983, bensì mettere in campo nel 1984 una macchina completamente nuova. Ciò corrispondeva al suo perfezionismo e alle sue esigenze totalizzanti e mise in atto tutta la sua ostinazione per far passare il proprio punto di vista. Arrivò al punto di inscenare una delle sue manifestazioni di compiaciuta sicumera, tipica del tecnico di genio estraneo al mondo che lo circonda.
Io ero acido e rabbioso, perchè capivo che stavamo commettendo un errore madornale. E' vero che nel 1984 avremmo fatto la nostra comparsa con una vettura grandiosa e del tutto nuova, ma avremmo sprecato mezza stagione per individuarne le malattie infantili e in quel modo potevamo anche dimenticarci il titolo mondiale.
John Barnard teneva duro, testardo come un mulo e, pertanto, non ebbi altra scelta che trafficare e intrigare in sordina con la Marlboro. Volai a Losanna e sottoposi al direttore responsabile un quadro della situazione così come la vedevo. Di conseguenza la Marlboro mise sotto pressione Ron Dennis, procedura possibilissima in base al contratto. Era in gioco una tale quantità di denaro che Ron fu costretto ad arrendersi e soprattutto a far cedere anche John."

Questo screzio incrinerà i rapporti tra Niki e l'accoppiata Dennis-Barnard, colpiti nell'orgoglio.
La MP4/1E, equipaggiata col 6 cilindri a V di 80° disegnato dall'ing, Hans Mezger (il capo della Motorsport Division di Stoccarda, nonché "papà" delle mitiche 917 e 935) esordisce a Zandvoort .A partire dal Gp d'Italia, il Ford Cosworth aspirato anche per Watson viene sostituito dal nuovo turbo Tag Porsche . E dopo sole 4 gare la McLaren è già competitiva. A Kyalami Lauda recupera dal 12° al 2° posto ma si ritira per panne elettriche a 6 giri dalla fine quando sta per raggiungere il leader Patrese .

Ed è Lauda , ovviamente , ad avere un ruolo principale nello sviluppo della MP4/2 del 1984 .
Ad ogni modo mi sembra azzardato dire che senza Lauda la Mp4/2 non avrebbe raggiunto i risultati ottenuti .
Quella vettura era straordinaria per telaio , aerodinamica, motore ( che consumava meno degli altri ) e per gli pneumatici Michelin .
Quindi anche con il solo Prost , a mio parere , la McLaren avrebbe dominato nel 1984 .
In ogni caso era stato Prost a sviluppare la Renault negli anni precedenti , avendo come compagni di squadra Cheever e Arnoux , del quale si diceva che fosse un pilota capace a volte di andare forte , ma non anche di sapere il perché . E un pilota sì veloce , ma con questo difetto non può dare un grande contributo tecnico allo sviluppo della vettura .

Non vorrei nemmeno che si credesse che Prost abbia imparato da Lauda a settare la vettura . Credo che sul rapporto di grande collaborazione fra Prost e Lauda, e sulla disponibilità di quest' ultimo a fare da maestro per il francese si siano dette tante cose superficiali , in parte avallate ( lo riconosco ) dalle stesse parole di Prost . Vedi ad esempio questo passaggio del libro " Il mio mondiale turbo " di Niki Lauda , in cui è riportata una dichiarazione sdolcinata di Prost sull' austriaco .
Niki Lauda: Un campione totale. Parole di Alain Prost.
Quando Lauda conquistava il suo primo titolo mondiale,nel 1975,avevo appena 20 anni.E proprio in quell'anno vinsi il titolo europeo di karting : nei suoi confronti ero un pivello...
Già allora, però,Lauda era uno dei piloti che ammiravo di piu'. Seguivo la sua carriera ed i suoi successi. Niki mi aveva affascinato e nello stesso tempo si trovava anni luce da me.
Il fatto di aver corso nella stessa scuderia ,non è certo cosa banale ,anzi ...è stato uno dei pochi regali che la vita mi ha concesso.
Quando entrai in f1 , nel 1980,Niki non era piu' in attivita' : si era ritirato da qualche mese ,con una decisione che sembrava improvvisa ma che covava da tempo.
Lui andava ed io arrivavo: le nostre strade non si incontravano.
Al gp di Germania, (hockeneim 1980) ,comparve improvvisamente ,come spettatore disimpegnato, nella motor-home Marlboro . Ero la' anche io e lui spontaneamente mi strinse la mano, scambiammo qualche parola . Fu' quello il nostro primo incontro e Niki non mi sembro' un ex pilota.....
Quando si diffuse la voce di un suo ritorno nel mondo della f1 ,negli ultimi mesi del 1981,fu per me una grande notizia. All'epoca tuttavia, il suo ritorno all'agonismo ,suscito' riserve che io non condividevo affatto. Speravo ardentemente di rivederlo in pista e non smettevo di ripetere che si doveva credere in lui, nella sua determinazione e nella sua classe, due qualita' intatte....
Un campione della sua grandezza sportiva ( a quel tempo aveva al proprio attivo due mondiali , conquistati nel 75 e nel 77 ) e umana non aveva diritto di essere assente dalla F1.
Poteva dare moltissimo al nostro sport, soltanto con la sola presenza.
Prima, era per me il pilota d'èlite , ma col tempo l'ho visto nella sua luce totale, quella di un pilota molto rigoroso, esigentissimo,anche incontentabile nella messa a punto e nella preparazione della monoposto.
E' estremamente scrupoloso nella cura del particolare ,estremamente puntiglioso e , al dila' di tutto, c'è la sua profonda onesta' con ogni componente della scuderia.Non nasconde nulla di cio' che pensa, dice tutto senza peli sulla lingua ed è per la collettivita' una risorsa formidabile...
Si da' completamente ,impegna tutto se stesso in ogni attivita' e conquista cosi' il diritto di ottenere altrettanto da chi lavora con lui..
Un annedoto significativo. Il mio primo vero incontro con Niki,dopo che avevo firmato per la Mclaren , avvenne nel corso di un amanifestazione a Londra . Quel giorno lui non pensava che una cosa: prendermi da parte nella confusione per esaminare il nostro futuro ,mi ripeteva spesso" faremo cosi; faremo quello;gli chiederemo questo" e via di questo passo.
Mostrava la piu' tranquilla disponibilita' nei miei confronti , in pratica ....mi aveva adottato....


Io, invece , ci andrei piano con questo clima di grande collaborazione fra Lauda e Prost .
Innanzitutto perché non mi sembra che Lauda fosse ricordato negli anni precedenti per questo spirito di disponibilità e lealtà con i propri compagni di squadra . Vedi il rapporto non facile con Clay Ragazzoni in Ferrari o quello con Piquet in Brabham . Su quest' ultimo punto vedasi il tiro mancino che l' austriaco giocò al giovane Nelson e che viene raccontato su Autosprint – Cuore da Corsa ( 18 Aprile 2007 ) .
Sul rapporto con Prost ricorderei l' episodio di Zandvoort del 1985 ,con Lauda che preferì vincere lui piuttosto che fare vincere il francese che lottava contro Alboreto per il mondiale , o le chiacchiere sui presunti favoritismi per Prost .
Del resto in un' occasione Prost disse acidamente :- Ho corso alla Lauda , ma mi sono annoiato !

Volendo concludere , è vero che per maturare nello sviluppo della vettura , nel settaggio della stessa e nella gestione della gara è sempre meglio avere in squadra un compagno come Lauda piuttosto che uno come Alesi ad esempio , e però mi sembra che si sopravvaluti l' apporto fornito dalla coabitazione con Lauda al fatto che Prost divenne il Professore . E mi sento di dire di non condividere un passaggio di un' intervista rilasciata qualche anno fa da Prost . Ecco la domanda del giornalista e la sua risposta .
Piquet, Lauda, Senna: questi tre piloti sono stati anche i più grandi rivali che lei ha dovuto affrontare nel corso della sua carriera nella Formula 1. Tra loro, chi ha ammirato di più?
All'inizio Piquet era sicuramente il modello con cui tutti gli altri si misuravano; era un combattente formidabile. Niki, invece, mi ha colpito per la sua costanza. Nel 1984, l'anno in cui ha conquistato il titolo mondiale, io ero stato quasi sempre più veloce di lui nelle gare, ma Niki aveva saputo gestire meglio le sue energie. Mi ha dato una lezione importante per il mio futuro. Se c'è però un pilota che ha saputo emergere dalla massa, tanto per la sua abilità nella guida quanto per la sua forza mentale, quello è Ayrton Senna. Intervista: Andreas Thomann, emagazine editor

Credo che sia un concetto molto vago " il sapere gestire meglio le proprie energie " .
L' unica cosa che Lauda ha potuto insegnare a Prost nel 1984 è un qualcosa che non si può insegnare , e cioè come vincere un mondiale in modo fortunoso . Non si può insegnare a vincere ad una lotteria !
E l' unico merito che ebbe Lauda nel 1984 fu proprio quello di essere stato fortunato .
Prima ho citato l' episodio di Monza . Potrei citare la ruota allentata di Prost a Digione , il ritiro di Mansell a pochi giri dal termine nel gp conclusivo all' Estoril , o a maggior ragione il gp di Zeltweg . Entrambi i piloti McLaren hanno problemi al cambio , solo che Prost è costretto al ritiro , mentre nel caso di Lauda succede un qualcosa di incredibile. A 9 giri dalla fine, con Prost ritirato, l'austriaco è in testa al GP che non ha mai vinto inseguito da Piquet che è in difficoltà con le gomme. A un certo punto Lauda sente un botto provenire dal cambio. Senza motricità, il 35enne lascia proseguire la MP4/2 lungo il tratto di discesa che porta alla parte finale del circuito "più che altro per risparmiarmi di tornare ai box a piedi". Nel frattempo smanetta con la leva del cambio e, miracolosamente, ritrova la terza e la quinta e riprende portando a termine il GP con una vettura "moribonda" mettendo una seria ipoteca sul titolo.


Ciò che ho voluto dimostrare è che Prost nel 1984 era già un pilota maturo, capace di gestire le gare in ottica mondiale e che , da questo punto di vista , poco aveva da imparare da un pilota in declino come Lauda . Basti pensare alla disponibilità manifestata da Prost a Montecarlo a farsi superare da Senna nel caso in cui il gp fosse continuato , piuttosto che rischiare un incidente , come risulta dalle  interviste   successive a quella gara .
Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

ci vuole coraggio ad andare ad attaccare Lauda per santificare un Prost.
Lauda è stato una pietra Miliare nella F1 , non riconoscere questo è grave.Il papà  , il capostipite dei piloti moderni, colui che ha insegnato la F1 moderna.
Prost è stato l'alievo di Lauda, questo è un assioma.La MP4/2 è una creatura McLaren sviluppata e portata all'eccellenza da Lauda e questo è un dato di fatto, neanche un dogma
Come i motori della Honda sono stati dati alla McLaren grazie a Senna, quando Dennisandò in giappone con Prost la honda non restò impressionata dall'evento, quando ci tornò con Senna il contratto fù firmato, visto che Mr Honda il vecchio, era fan , sostenitore e tifoso di Senna.Questa è storia poi esistono anche quelli che negano l'olocausto

Citazione di: riccardo il 05 Dicembre 2009, 15:42:33
ci vuole coraggio ad andare ad attaccare Lauda per santificare un Prost.
Lauda è stato una pietra Miliare nella F1 , non riconoscere questo è grave.Il papà  , il capostipite dei piloti moderni, colui che ha insegnato la F1 moderna.
Prost è stato l'alievo di Lauda, questo è un assioma.La MP4/2 è una creatura McLaren sviluppata e portata all'eccellenza da Lauda e questo è un dato di fatto, neanche un dogma
Come i motori della Honda sono stati dati alla McLaren grazie a Senna, quando Dennisandò in giappone con Prost la honda non restò impressionata dall'evento, quando ci tornò con Senna il contratto fù firmato, visto che Mr Honda il vecchio, era fan , sostenitore e tifoso di Senna.Questa è storia poi esistono anche quelli che negano l'olocausto

Cercherò di fare chiarezza .
Che Lauda sia stato il prototipo del pilota moderno io non l' ho mai negato . Ma  sarebbe bastato agli altri piloti , come Prost , leggere qualche libro o qualche rivista tra la fine degli anni 70 e l' inizio degli anni 80  per conoscere le metodologie di lavoro  e di vita  dell' austriaco , senza bisogno di essere un suo compagno di squadra .
Che  Dennis abbia convinto la Porsche a investire nella McLaren è stato grazie  al nome di Lauda , io non l' ho mai negato .
Che la MP4/1E e la MP4/2  siano state sviluppate dall' austriaco io non l' ho mai negato .
Ho solo contestato la ricostruzione  fantasiosa e semplicistica di un Prost funambolo prima dell' incontro con Lauda e ragioniere  dopo . Come ho contestato l' assioma indimostrabile secondo il quale , senza lo sviluppo di Lauda , la MP4/2 non avrebbe dominato nel 1984 . Sai chi ha sviluppato la Fw14b, cioè la Williams Renault che strabiliò nel 1992 ? Un certo  Riccardo Patrese . Questo per far capire che quando una macchina è una spanna sulla concorrenza , non ci deve essere necessariamente un fuoriclasse per svilupparla . Quindi anche il Prost del 1984 ( che non era proprio l' ultimo arrivato ) avrebbe potuto tranquillamente  sviluppare la Mp4/2 .
Ciò che ho fatto è anche l' ovvia constatazione di un Lauda in declino negli anni successivi al suo ritorno ( 82-85) .

Per quanto riguarda il solito riferimento al rapporto Prost- Senna e alla motorizzazione Honda , faccio notare che :
1) la Honda decise di non fornire più il suo turbo alla Williams per il 1988  perchè  Sir Frank  non accettò l' imposizione di Satoru Nakajima ,  e così  la casa giapponese preferì  diventare il motorista di McLaren e Lotus ;
2) la McLaren poteva scegliere  come compagno di squadra  di Prost  fra Piquet e Senna ( già piloti Honda nel 87  rispettivamente  con Williams e Lotus ) ;
3) Prost preferì Senna , temendo il carattere tutt' altro che amabile di Piquet .

La storia di Dennis che va in Giappone con Prost  e non soddisfa Sochiro Honda  mi sembra  non corrispondente alla realtà !
Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

McNIK
Citazione di: riccardo il 05 Dicembre 2009, 15:42:33
ci vuole coraggio ad andare ad attaccare Lauda per santificare un Prost.
Lauda è stato una pietra Miliare nella F1 , non riconoscere questo è grave.Il papà  , il capostipite dei piloti moderni, colui che ha insegnato la F1 moderna.
Prost è stato l'alievo di Lauda, questo è un assioma.La MP4/2 è una creatura McLaren sviluppata e portata all'eccellenza da Lauda e questo è un dato di fatto, neanche un dogma
Come i motori della Honda sono stati dati alla McLaren grazie a Senna, quando Dennisandò in giappone con Prost la honda non restò impressionata dall'evento, quando ci tornò con Senna il contratto fù firmato, visto che Mr Honda il vecchio, era fan , sostenitore e tifoso di Senna.Questa è storia poi esistono anche quelli che negano l'olocausto

INFATTI....che coraggio !!  :-)

assolutamente no, piquet venne cercato dalla McLaren, ma non raggiunse l'accordo con Ron Dennis.
I motori honda erano stati chiesti anche l'anno prima, ma fu solo con l'arrivo di Senna che la Honda decise di fornire e farlo diventare team principale la McLaren
Patrese non era assolutamente l'ultimo, anzi era uno dei piloti migliori in assoluto.Su questo nel topic di patrese c'è una motivazione.
Guarda che sei solo tu a pensare che Prost non fosse in grado di sviluppare una vettura, probabilmente hai avuto scontri con gente che lo negava, ma non qui dentro.Ma la crociata che stai attuando tu e Prost contro tutti i piloti della sua epoca è abbastanza inutile, in un forum dove Prost è considerato uno dei grandi padri della F1 moderna, senza bisogno di metterlo prima o dopo questo o quel pilota.
Quello che invece sfugge è che Prost , Senna ed altri , hanno avuto dalla McLaren molto di più di quello che hanno dato

Ma è mai possibile che questo sfinimento di discussione Senna/Prost debba andare avanti con questi continui ultimatum su da che parte stare tra Prost e Senna? E' una discussione che andava bene fino al 1993, anno dopo il quale Prost si è ritirato.

La F1 va avanti, per fortuna.

"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.

penso che dal biografo ufficiale  :-) ci si aspetti storie ed aneddoti poco noti che parlino di un pilota, non di una competizione con altri piloti che sono stati degli indiscussi N° 1
Occhio che il rischio è di renderlo antipatico a chi non lo ha visto correre

Dato che sono stato insignito del grado di biografo ufficiale  del grande Alain cito un passo di un' intervista rilasciata nell' Ottobre 1998  a Motor Sport in cui si spiega  il  passaggio dei motori Honda e di Senna  alla McLaren per il 1988 :
It was not, however, until Senna became Prost's team-mate, in 1988, that there were any problems between them. The year before, Lotus had used Honda engines, and Ayrton had established a deep relationship with the Japanese engineers. As he came to McLaren, so also did Honda. And one team insider puts it this way: "I tended to think of Prost as a McLaren driver with a Honda engine, and Senna as a Honda driver with a McLaren chassis."

"Yes, I think that was a good way of putting it. My biggest problem was that I really loved McLaren, and wanted to do everything I could for the team. For my team-mate in '88, it was a choice between Senna and Nelson Piquet. When I went with Ron (Dennis) to Japan, to meet the Honda people, I said that Ron should take Ayrton, because he was the more talented driver, and for me the team came first. If I was going back to the start of my racing career now, I would do it rather differently - I would concentrate on me and my job..."

"In fact, I could have said no to Ayrton coming to McLaren. One strength I have is that normally when I make a decision, I don't regret it, but, from my own point of view, on that occasion I definitely made a mistake!"


Per  quanto riguarda  Patrese , sì certo un discreto pilota ma non certo paragonabile ai grandi ...

Per quanto riguarda il mio lunghissimo post sul rapporto Prost-Lauda vorrei capire qual è stato il passaggio di quel post in cui avrei detto un qualcosa di non corrispondente al vero ...
Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

Ho aggiornato il mio profilo  inserendo un avatar ed una firma . Vi piacciono ?
Non riesco a stabilire se è maggiore l' ammirazione che avevo e che ho per Prost , oppure quella che nutro nei confronti di paddock75 ( che ormai considero " Il professore del professore " ) .
Jimcox

Citazione di: jimcoxe il 07 Dicembre 2009, 13:44:35
Ho aggiornato il mio profilo  inserendo un avatar ed una firma . Vi piacciono ?

Ma dai? Pensavo che mettessi Adelaide 1993 quando Prost e Senna fecero la pace  :-)
"I went completely on the inside and overtook the backmarker and at same time overtook the Michael. It was a great overtaking manoeuvre, and I loved it. I'm not sure if the Michael did." M.H.


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PER FORTUNA C' E' PATRESE...

Repubblica — 22 settembre 1991   pagina 42   sezione: SPORT
ESTORIL - Menomale che c' è San Riccardo Patrese a risollevare gli umori nazionali. Ogni volta che la Ferrari sprofonda nel vortice delle polemiche, il vecchio santone padovano delle corse fa capolino e strappa gli hurrà. La pole position stavolta è sua, Senna deve rimandare i festeggiamenti per la sessantesima che avrebbe potuto conquistare qui in Portogallo. E dire che la pole di Patrese non sembrava affatto a portata di mano. Ci ha provato come sempre da par suo dando del filo da torcere a tutti, Mansell compreso. Ma il bel motorone Renault ha pensato bene di esalare l' ultimo respiro con una lunga scia di fumo. Patrese è sceso avviandosi a piedi ai box. Non andava nemmeno spedito come fanno di solito i piloti in queste occasioni ed il motivo era semplice. Sfortunato e pessimista com' è, il buon Riccardo era convinto che una volta ai box il muletto non glielo avrebbero mai dato perché spettava a Mansell. Non era un pensieraccio cattivo che gli passava per la testa. Era una esternazione bella e buona, fatta col cuore, con la convinzione che tanto lui, bravo ma povero Calimero della Williams, avrebbe dovuto starsene in sottordine come un soldatino davanti a un ufficiale. Una esternazione fatta ad un fotografo italiano che lo ha raccolto e pedinato lungo la pista. "Ma dai - gli ripeteva il fotografo Ercole Colombo - ciapa sù el mulet e fagli vedere chi sei". Strada facendo sotto il solleone afoso, Patrese ha ritrovato una gran carica, è arrivato ai box, è salito sul muletto ed è partito. Un tempo spettacoloso. Gli altri, i big del volante, ci stavano provando da mezzora senza riuscirci. "Sono esterrefatto - ha commentato poi Riccardo - salgo su una macchina che non è mia per la prima volta e quella vola, incredibile". E' proprio così, incredibile. E ci pesa ancor più il sospetto, più volte esternato su queste pagine, che la macchina di Patrese e quella di Mansell non siano proprio uguali. Ma fa niente, accontentiamoci di questo pezzetto d' Italia che per una volta sale sul pennone ricordandoci tuttavia che anche nella gara di oggi i due veri rivali per la conquista del titolo restano Senna e Mansell. Veniamo alla Ferrari. E' la solita Ferrari da terza fila. E tale, se tutto va bene, resterà, perché i motori da qualifica fanno cilecca o non esistono proprio. Viene il dubbio che tempo fa ci abbiano dato a credere che esistono. La solita terza fila che costringe in gara ad arrancare in rimonte pericolosissime, visto che ogni tanto, quando meno te lo aspetti, si rompe qualche pezzo del motore. Ancora una volta, purtroppo, la Ferrari tiene banco per le polemiche che avvengono fuori pista, dietro le quinte. E come sempre è Prost a scatenarle. Gli piace da matti fare la pipì fuori dal vasino. La mamma si arrabbia, lo strilla, gli tira le oreccchie e lui il giorno dopo gliela rifà sul divano buono. Di nuovo sculacciate e rimbrotti e poi lui continua come se niente fosse a fare pipì per tutta la casa. E mamma Ferrari sopporta senza accorgersi del ridicolo in cui sprofonda con tutti il suo glorioso passato. "Prost parla senza cognizione di causa - dice Piero Ferrari - perché non conosce le cifre del nostro bilancio e non è in grado di dire se spendiamo poco o molto. Una cosa è certa: che alle necessità tecniche noi non lesiniamo una lira e tutti i nostri tecnici ve lo possono confermare". Quindi Prost non sa quel che dice. Però lo dice e fa del male alla Ferrari. "Per contratto - continua Piero - i piloti non possono parlare male della scuderia". Ma ne parlano male, prenderete dei provvedimenti? E qui il povero Piero allarga le braccia. Che deve dire? Che deve fare? Drastico anche il presidente Piero Fusaro, raggiunto telefonicamente in Italia. "Oggi c' è una corsa in cui i piloti devono correre sereni. Non voglio quindi influire e mi limito per adesso a fare una sola affermazione: ognuno deve assumersi la responsabilità per le dichiarazioni rese e i comportamenti tenuti. Lunedì tireremo le somme". Giusto anche questo. Ormai alla Ferrari tutti sembrano avere una sola, grandissima voglia: quella di buttare a calci giù per le scale un elemento di disordine come Prost. Ma nessuno se la sente di farlo perché ritrovarsi senza Prost adesso vuol dire trovarsi in un mercato ormai chiuso dove piloti di vertice non ce ne sono più a disposizione. Così, per eccesso di bontà e per eccesso di zelo verso Torino (dove Prost tiene la candelina accesa sotto i suoi santi protettori), la Ferrari ha finito col consegnarsi prigioniera nelle mani del suo despota. Quanto alla gara di oggi, la Ferrari spera nella tradizione che l' ha vista vincere, spera che gli altri abbiano qualche inconveniente, spera che i cambi gomme siano due con tutti gli scombussolamenti che comporterebbero. Tutti sperano in una vittoria perché solo una vittoria rimanderebbe l' ora terribile della resa dei conti all' interno della scuderia. - dal nostro inviato CARLO MARINCOVICH

personalmente preferisco un pilota bi campione del mondo, con provata esperienza e capacità logistico tecnica ad un giovane validissimo pilota emergente che deve ancora dimostrare tutto.Il post di Jimcox lascia intendere che il Porsche poteva svilupparlo un prost qualunque.Si , un prost ,minuscolo, qualunque, perchè quando prost approdò in McLaren era un pilota che aveva tutto da dimostrare, arrivava da renò dove certamente i risultati non lo avevano premiato dal punto di vista dei risultati e  sviluppo.Fù l'insistenza di Niki a fare si che il motore debuttasse 6 mesi prima del previsto, non certamente un galletto implume , quale era allora Prost , avrebbe avuto il peso politico di farlo.
Prost pensava di essere , oramai , più di un semplice pilota in McLaren, mi riferisco alla fine del suo periodo .Oramai ragionava in funzione del Team, certamente non bloccò l'arrivo di Senna in McLaren, lo riteneva meno pericoloso di Piquet, al quale mise il veto!Cosa che rifece in rosso e in Williams, quindi tutto sto santo non lo vedo, semplicemente sottovalutò Senna, come ha fatto alonso con Luigi.
Patrese non era un top driver? vero, ma semplicemente perchè era povero ed educato.In quegli anni tu mi insegni , che i piloti dovevano concorrere al sostentamento del Team.Cosa che mi fece esultare per l'arrivo dei grandi costruttori , in quanto , finalmente , i piloti sarebbero stati valutati per capacità e non per gli sponsor paganti.
Se non ti porto troppo fuori strada dalla maniacalità delle tue ricerche, spiegami perchè Patrese godeva la fiducia dei Manager al punto di permettersi di arrivare a 2 top team ed essere richiesto da altri al momento del ritiro.Forse non lo hai mai seguito molto, ma Patrese sviluppò la williams di Mansell e di Prost,non avendo a disposizione in gara , lo stesso materiale, e questa era storia nota, non vinse il mondiale al posto di Mansell per espresso volere Williams, in Brabham aveva un compagna alquanto ingombrante ed anche se la Brabham non era più quella vincente ma avviata verso il declino, fu messo nelle condizioni di non impensierire la 1a guida designata.Portavano più soldi.

I tuoi post su Prost , purtroppo tengono conto solo del periodo McLaren.
Mi piacerebbe per parcondicio parlassi del perchè e spiegassi come mai , in rosso fu definito un rompico***oni di 1a grandezza fino ad arrivare a cacciarlo.Trovo sia un argomento interessante e mai dibattuto perchè 1° siamo in itaglia,2° è più interessante il periodo con Senna,3°è un periodo oascuro che sarebbe bello approfondire.
Fù Prost a pretendere troppo o fu la rossa che non sapeva gestirlo...ecc...

Quello che hai postato conferma il fatto che se non andava alla McLaren Senna , Prost non avrebbe vinto il 3° mondiale. Se Senna restava in Lotus o andava in Williams la Honda seguiva lui

McNIK
Per quanto Prost sia stato un buon pilota, non è mai stato allo stesso livello di Lauda .Mettiamo per un solo istante l'ipotesi che nell'incidente di Lauda ,ci fosse stato un Prost....sono sicuro che la sua carriera sarebbe finita li.  Lauda ha vinto ancora dopo quella bruttissima esperienza .