La complessa situazione tecnica in cui versa la McLaren ha portato tante incertezze per quanto concerne il futuro dei piloti perché, oltre a Button che ha appena rinnovato, Alonso non pare essere molto contento di quanto sta succedendo. Inoltre la prospettiva di passare un altro anno nelle retrovie potrebbe portare all'ennesimo colpo di scena nella carriera di Fernando, con Stoffel Vandoorne che scalpita per aggiudicarsi un sedile da titolare in F1. Tuttavia, il campione del Mondo 2005 e 2006, ha stipulato un contratto di tre anni con la scuderia di Woking e pare assai improbabile vederlo partire dopo una sola stagione. Soprattutto dopo quello che era successo nel suo recente passato, quando decise di lasciare la Ferrari per accettare la sfida McLaren.
Parlando dalle colonne del quotidiano finlandese Turun Sanomat, il due volte iridato Mika Hakkinen ha analizzato così il momento no che sta vivendo il campione spagnolo: "Quando lo sviluppo del motore è lento, è un momento frustrante per il pilota. Mi ricordo che lo provai nella mia carriera quando la McLaren si unì con la Mercedes. Ma soprattutto con queste regole non si può pensare che i costruttori di motori possano fare grandi passi avanti ad ogni gara. Alonso e molti altri piloti sono ben pagati per quello che fanno, quando decidono di sostenere una squadra sia nei momenti buoni che in quelli cattivi. Io ho atteso sette anni per la mia prima vittoria. Sì, Alonso è un due volte campione del Mondo, ma ha guidato la McLaren – Honda per una sola stagione e ha già iniziato a lamentarsi del costruttore del motore. Fernando dovrebbe tenere a mente che ha firmato per questa sfida".
http://www.formulapassion.it/2015/10/f1-hakkinen-alonso-si-lamenta-gia-dopo-nemmeno-un-anno/
Parola del Signore.
Rendiamo grazie a Mika
mi spiace,ma devo andar controcorrente,mclaren honda indifendibile,si sveglino e ci regalino una vettura almeno decente
Bellissimo intervento da parte di Hakkinen, nell' equilibrio di ciò che è stato espresso o è stato taciuto e nella scelta delle parole si rivela un'effettiva presa di coscienza della propria posizione e del peso potenziale che le proprie esternazioni possono avere.
Credo che una qualsiasi squadra che si trovi a lavorare con un simile pilota, addirittura a prescindere dalle sue specifiche abilità in pista, possa ritenersi fortunata :).