E' successo proprio adesso, pochi minuti fa. Un incidente a catena impressionante che ho visto in TV. Potete vedere il video da questo link. (Uno dei piloti è in condizioni gravi)
Purtroppo è stato appena diramato il comunicato secondo il quale Dan Wheldon, pilota inglese della IndyCar classe 1978, è venuto a mancare proprio in seguito al terribile incidente che ha visto coinvolte 15 delle 34 vetture sul circuito di Las Vegas.
La sua monoposto si è letteralmente impennata andando a finire contro le barriere, punto in cui vi è stato l'impatto tra queste ed il casco del pilota stesso.
I piloti hanno immediatamente deciso di non disputare la gara e di effettuare 5 giri di pista in suo onore.
Diversi anni fa il pilota inglese Dan Wheldon aveva tentato l'ingresso in Formula1 proprio insieme a Jenson Button. Dopo aver rifiutato un posto da collaudatore, aveva deciso di trasferirsi in America.
Alcuni dati tratti dal sito ufficiale IndyCar:
(http://www.indycar.com/var/drivers/3681/headshot.jpg)
Dan Wheldon has been the Indianapolis 500 runner-up the past two years in a Panther Racing car.
Wheldon won the 2005 Indianapolis 500 and IZOD IndyCar Series championship, and finished runner-up to Sam Hornish Jr. in the 2006 title chase.
Wheldon was named a national spokesperson for the National Guard's Youth ChalleNGe program, an intervention program for at-risk youth in America. He still competes in karting throughout the year.
IZOD INDYCAR SERIES HIGHLIGHTS
First start: Sept. 8, 2002 (Chicagoland)
First pole: March 21, 2004 (Phoenix)
First victory: April 17, 2004 (Twin Ring Motegi)
2010
• Finished ninth in IZOD IndyCar Series standings for Panther Racing for seventh consecutive season in top 10.
• Recorded 10 top-10 finishes with high of second at Indianapolis and Chicagoland.
• Had best start of third at Kentucky.
• Led three races for total of 108 laps, including race-high 93 at Kentucky on way to third place.
2009
• Recorded three top-five and nine top-10 finishes for Panther Racing.
• Posted best finish of season with second at Indianapolis after starting 18th.
• Had eight consecutive top-10 finishes between Long Beach and Watkins Glen.
2008
• Finished fourth in IndyCar Series standings for Target Chip Ganassi Racing with two wins (Kansas and Iowa) and 12 top-10 finishes in 17 races.
• Named to drive the No. 4 Panther Racing car just before the season finale at Chicagoland.
2007
• Finished fourth in IndyCar Series standings for Target Chip Ganassi Racing with two wins (Homestead-Miami and Kansas) and a pole position at Homestead-Miami.
• Recorded six top-five and 11 top-10 finishes.
2006
• Finished second in IndyCar Series standings for Target Chip Ganassi Racing with two victories (Homestead-Miami and Chicagoland) and two pole positions (Kansas and Nashville).
• Posted nine top-5 finishes and led a total of 761 laps (most of the season).
• Tied in points with Sam Hornish Jr., but lost tiebreaker championship (race wins).
• Won his debut for Target Chip Ganassi Racing at Homestead-Miami and became second driver to win debut for team (Michael Andretti, 1994).
• Finished fourth in the Indianapolis 500. Led 148 laps, the most of any driver.
2005
• Won championship for Andretti Green Racing with a series-record six victories (Homestead, St. Petersburg, Motegi, Indianapolis, Pikes Peak and Chicagoland).
• Won three consecutive races (St. Petersburg, Motegi and Indianapolis) to tie series record.
• Won the 89th Running of the Indianapolis 500 from 16th starting position.
• Became 25th driver overall and first IndyCar Series driver to also win the series championship.
• Announced in December that he would move to Target Chip Ganassi Racing for 2006 season.
2004
• Finished second in IndyCar Series standings, 85 points behind Andretti Green Racing teammate Tony Kanaan.
• Won three races (Motegi, Richmond, Nazareth), tying Kanaan, Adrian Fernandez and Buddy Rice for most victories in the season.
• Earned pole positions at Phoenix and Motegi.
2003
• Won Bombardier Rookie of the Year title and finished 11th in standings for Andretti Green Racing despite not racing first two events of season.
• Scored five top-five and nine top-10 finishes, including a career-best third in the season finale at Texas.
• Led two races for a total of 33 laps.
2002
• Named test driver for Panther Racing in June and made series debut for team at Chicagoland, qualifying seventh and finishing 10th.
• Started 28th after not attempting to qualify at Texas. Finished 15th, five laps down.
• Conducted first on-track test of new Honda Indy V-8 engine Nov. 8, driving for Andretti Green Racing at Homestead-Miami.
ROAD TO THE IZOD INDYCAR SERIES
2001
• Finished second in Indy Lights championship with PacWest Racing.
• Named Rookie of the Year and scored wins at Gateway and Road Atlanta.
• Won Bosch Platinum Speedway award for driver with most points from oval races.
2000
• Finished second in Toyota Atlantic series, scoring two wins.
• Also recorded four pole positions and seven podium appearances.
• Became first driver to win his debut race in series.
• Named Rookie of the Year.
1999
• Dominated U.S. F2000 championship, winning title on strength of six victories and five other top-three finishes.
• Named Rookie of the Year.
• Won Road to Indy title.
1998
• Finished third in British Formula Ford championship with four victories for Van Diemen team.
• Runner-up in the Formula Ford World Finals at Brands Hatch.
1997
• Finished fourth in British Formula Ford championship with three victories.
1996
• Runner-up in British Formula Vauxhall Junior Championship, scoring three victories and seven top-three finishes.
Early Career
• Competed in kart racing, winning eight British national titles and the Ayrton Senna Memorial World Cup.
La gara di Las Vegas rappresenta l'ultima tappa della stagione 2011.
Dan Wheldon lascia una moglie e due bambini, uno di 2 anni ed uno di appena 6 mesi.
Mi dispiace tantissimo... che tu possa riposare in pace.
Non lo sopporto, quando muore un pilota.
R.i.p.
E' stato uno dei miei piloti preferiti. Faccia da schiaffi anni '70. Lascia moglie e 2 bambini di 6 anni e 6 mesi. E lascia noi tifosi con un groppo in gola.
(http://static.guim.co.uk/sys-images/Sport/Pix/pictures/2011/5/30/1306744443004/Dan-Wheldon-007.jpg)
Non riposare Dan... Corri!
che possa riposare in pace.
era un grande pilota, vincitore di due 500miglia di indianapolis e campione nel 2005... questa notizia mi rende molto triste
ad ogni persona dispiace per la morte di un uomo , soprattutto quando pratica uno sport, R.I.P.
sarebbe ora che gli americani smettessero di godere di gare nelle quali aspettano il botto e facessero qualcosa per rendere sicura quella serie, dall'eliminazione del super carburante ad altre limitazioni
Ora che è morto un pilota di spicco faranno qualcosa?
Citazione di: riccardo il 17 Ottobre 2011, 13:46:59
ad ogni persona dispiace per la morte di un uomo , soprattutto quando pratica uno sport, R.I.P.
sarebbe ora che gli americani smettessero di godere di gare nelle quali aspettano il botto e facessero qualcosa per rendere sicura quella serie, dall'eliminazione del super carburante ad altre limitazioni
Ora che è morto un pilota di spicco faranno qualcosa?
Straquoto. Queste gare si stanno colorando troppe volte di nero.
Capisco il vostro disappunto ragazzi, ma di passi avanti ne hanno fatti tantissimi in questi ultimi anni. Dallara ha permesso che da un botto così ne uscisse comunque "intero". Il problema è che a 360 orari ti puoi affidare solo al buon Dio. Trarranno insegnamento, ma ci sarà sempre qualcosa di imprevisto.
Non sono meno sicure di una F1, il guaio è che corrono sugli ovali.
Citazione di: rituelnet il 17 Ottobre 2011, 17:25:20
Capisco il vostro disappunto ragazzi, ma di passi avanti ne hanno fatti tantissimi in questi ultimi anni. Dallara ha permesso che da un botto così ne uscisse comunque "intero". Il problema è che a 360 orari ti puoi affidare solo al buon Dio. Trarranno insegnamento, ma ci sarà sempre qualcosa di imprevisto.
Non sono meno sicure di una F1, il guaio è che corrono sugli ovali.
Esatto, è proprio quello il punto. Corrono su piste (gli ovali appunto) che sono troppo rischiose. Secondo me il gioco non vale la candela. Non si può rischiare la vita ogni settimana. Ovviamente una persona può dirmi: "Ma se i piloti accettano, a te cosa frega?". Invece mi importa, perché non sopporto che persone di 20-30-40 anni debbano morire in questo modo.
Non ti direi mai una cosa così, ma la filosofia delle gare americane è questa. È il loro fascino e la loro controversa bellezza. L'importante è trarne un insegnamento e agire di conseguenza. Dallara lo ha già fatto con le vetture 2012. Ora devono adeguarsi soprattutto le piste.
Una cosa è certa: hanno mostrato molta umanità nel non riprendere la gara. Lo Show non deve continuare sempre e per forza, e moltissimi spettatori lo hanno capito ancor prima degli organizzatori lasciando la pista in anticipo.
Ancora una volta dobbiamo imparare qualcosa da loro.
Questo è certo, l'Italia come paese e come cittadinanza deve imparare ancora moltissimo praticamente da tutti gli Stati del mondo. Io sono stato in America, ed è tutta un'altra cosa. Prima di tutto esiste il rispetto, e seconda cosa esiste l'onestà. Io infatti ho seguito il loro esempio ed ho spento la televisione.
La Mecca ha diramato stanotte alle 02:36 un comunicato per bocca di Whitmarsh: "The motorsport world is in mourning. On behalf of everyone at McLaren, I pass on my condolences to his family & friends."
Lo ha fatto anche TheFifthDriver: "RIP Dan Wheldon. We pass on our condolences to his family and friends. Our thoughts are with them. "
Sono orgoglioso che siamo stati i primi in questo. Prima ancora della FIA...
Citazione di: rituelnet il 17 Ottobre 2011, 19:30:45
La Mecca ha diramato stanotte alle 02:36 un comunicato per bocca di Whitmarsh: "The motorsport world is in mourning. On behalf of everyone at McLaren, I pass on my condolences to his family & friends."
Lo ha fatto anche TheFifthDriver: "RIP Dan Wheldon. We pass on our condolences to his family and friends. Our thoughts are with them. "
Sono orgoglioso che siamo stati i primi in questo. Prima ancora della FIA...
Puoi dirlo forte. Il nostro team non smetterà mai di stupirci. Era, è e sarà sempre il numero 1 in F1.
Mi unisco a voi con il mio dispiacere. Ciao Dan. :-prg
Mi unisco a voi nell'esprimere il mio rammarico per la perdita di un pilota che, pur non avendolo mai visto correre, sapevo essere tra i migliori talenti messi in luce dalla IRL.
E soprattutto era un uomo con una famiglia da veder crescere.
Vorrei però che si evitasse di fare dietrologia spicciola sulle corse Usa, e specialmente sugli ovali, che non sono assolutamente meno sicuri della stragrande maggioranza delle piste europee.
Il termine "sicurezza" assume di per sé un significato relativo quando si crea una carambola di 15 vetture lanciate a 200 all'ora, di cui più di una prende il volo. E non si può proprio dire che questa sia la norma nelle gare per monoposto su ovali.
L'unico problema di queste macchine (ed è un problema intrinseco del telaio), è che quando si alzano appena da terra diventano istantaneamente degli aeroplani, per scelte progettuali volte a soddisfare specifiche richieste dell'IRL all'epoca della scissione con la Champ Car, e che in sostanza miravano a rendere più facili da guidare le vetture.
Questo non è voler puntare il dito contro nessuno, solo mi fa male leggere le stesse generalizzazioni che mi faceva male leggere all'epoca di Imola '94.
Ecco il comunicato di Lewis Hamilton in memoria di Dan Wheldon:
"This is an extremely sad day.
Dan was a racer I'd followed throughout my career, as I often followed in his footsteps as we climbed the motorsport ladder in the UK.
He was an extremely talented driver. As a British guy, who not only went over to the States but who twice won the Indy 500, he was an inspirational guy, and someone that every racing driver looked up to with respect and admiration.
This is a tragic loss at such a young age. My heart goes out to his family and friends during this extremely difficult time."
Quello che è successo è estremamente drammatico e mi dispiace moltissimo sia per lui sia per la sua famiglia, :'(ma in un incidente che ha coinvolto 15 vetture è già molto che sia morto "solo" un pilota :'(. Ripeto, è una tragedia sotto tutti i punti di vista, ma questi bolidi superano di netto le velocità di una Formula 1 e gli incidenti sono dietro l'angolo. Non voglio gufare sullo falsa riga di Mazzoni, ma penso che la Formula 1 sia lo sport motoristico più sicuro (sempre considerando il rischio connaturato al mestiere). Pensate a certi incidenti, come quello di Burti a Spa nel 2001 o di Kubica a Montreal nel 2007: in entrambi i casi i piloti sono usciti vivi, vegeti e nel pieno possesso delle loro capacità fisiche e mentali. Ok, ora Kubica non corre, ma la causa è di ben altra natura.
In ogni caso, Dan R.I.P.
Effettivamente, è già molto che gli altri siano vivi...
non penso sia demagogia affermare che da dopo imola 94 non mi ricordo morti in f1 mentre in usa se ne contano ancora, sarà un caso?, sfiga? congiunzioni astrali?
hanno sviluppato un alettone su richiesta dei vertici che tenga le vetture a terra, con l'effetto di aver fatto crescere la velocità e decollare le auto appena si alzano.
In F1 si è ridotta la velocità, si è intervenuto sulle gomme , con risultati pressapochistici, ma si è andati avanti nella sicurezza dei circuiti, che poi si sia oltrepassata la misura per motivi vari è verità, ma qualcosa è successo, gli incidenti in F1 hanno prodotto pochissimi danni.
Fin chè si cerca lo spettacolo, il botto, cosa per cui gli americani vanno a vedere le gare, fin chè girano in ovali con il muro a bordo pista... beh allora penso facilonisticamente che morti ce ne saranno sempre, o almeno paraplegici che volano sul muro, mi pare che quest'anno non sia stato l'unico incidente.
Poi se uno segue quella serie non si senta attaccato quando un italiota come me fà considerazioni banali ma che hanno riscontro nella realtà, gli incidenti gravi capitano in usa, se non intervengono vuol dire che piace così, ma non mi si parli di sicurezza, ad iniziare dagli incendi che ci sono in ogni incidente pesante, cosa che in F1 non mi ricordo da anni
l'ultimo grave incidente in formula 1 che ha coinvolto i piloti (escludendo quindi monza 2000 e melbourne 2001, nei quali sono morti due commissari di gara :'( ) è stato quello di mika nel '95. di certo il golf è uno sport meno rischioso, ma incidenti come quello di domenica a las vegas nella categoria IRL o come quello di zanardi nel 2001,
http://www.youtube.com/watch?v=IDDeJyWnAcY
in formula 1 sono scongiurati. niente circuiti ovali e velocità leggermente inferiori.
Condoglianze ad amici e famiglia...altro non posso dire. :-prg
Citazione di: riccardo il 18 Ottobre 2011, 20:54:41
non penso sia demagogia affermare che da dopo imola 94 non mi ricordo morti in f1 mentre in usa se ne contano ancora, sarà un caso?, sfiga? congiunzioni astrali?
hanno sviluppato un alettone su richiesta dei vertici che tenga le vetture a terra, con l'effetto di aver fatto crescere la velocità e decollare le auto appena si alzano.
In F1 si è ridotta la velocità, si è intervenuto sulle gomme , con risultati pressapochistici, ma si è andati avanti nella sicurezza dei circuiti, che poi si sia oltrepassata la misura per motivi vari è verità, ma qualcosa è successo, gli incidenti in F1 hanno prodotto pochissimi danni.
Fin chè si cerca lo spettacolo, il botto, cosa per cui gli americani vanno a vedere le gare, fin chè girano in ovali con il muro a bordo pista... beh allora penso facilonisticamente che morti ce ne saranno sempre, o almeno paraplegici che volano sul muro, mi pare che quest'anno non sia stato l'unico incidente.
Poi se uno segue quella serie non si senta attaccato quando un italiota come me fà considerazioni banali ma che hanno riscontro nella realtà, gli incidenti gravi capitano in usa, se non intervengono vuol dire che piace così, ma non mi si parli di sicurezza, ad iniziare dagli incendi che ci sono in ogni incidente pesante, cosa che in F1 non mi ricordo da anni
Infatti credo che agli spettatori piacciano proprio gli incidenti.
Citazione di: riccardo il 18 Ottobre 2011, 20:54:41
non penso sia demagogia affermare che da dopo imola 94 non mi ricordo morti in f1 mentre in usa se ne contano ancora, sarà un caso?, sfiga? congiunzioni astrali?
Beh, un momento: Henry Surtees è morto un paio d'anni fa in F.2 (una serie ufficialmente sancita dalla FIA, che pertanto non dovrebbe certo avere inferiori standard di sicurezza).
Marco Campos morì nel '95 a Magny Cours in F.3000 decollando e uccidendosi ricadendo su un muretto.
Quindi non parlerei a priori di una maggiore sicurezza delle gare europee rispetto a quelle Usa, soprattutto se teniamo conto del numero di vetture in pista contemporaneamente per la distanza di gara (le corse su ovale sono mediamente molto più lunghe di quelle su stradale).
Citazione
hanno sviluppato un alettone su richiesta dei vertici che tenga le vetture a terra, con l'effetto di aver fatto crescere la velocità e decollare le auto appena si alzano.
In F1 si è ridotta la velocità, si è intervenuto sulle gomme , con risultati pressapochistici, ma si è andati avanti nella sicurezza dei circuiti, che poi si sia oltrepassata la misura per motivi vari è verità, ma qualcosa è successo, gli incidenti in F1 hanno prodotto pochissimi danni.
Fin chè si cerca lo spettacolo, il botto, cosa per cui gli americani vanno a vedere le gare, fin chè girano in ovali con il muro a bordo pista... beh allora penso facilonisticamente che morti ce ne saranno sempre, o almeno paraplegici che volano sul muro, mi pare che quest'anno non sia stato l'unico incidente.
Poi se uno segue quella serie non si senta attaccato quando un italiota come me fà considerazioni banali ma che hanno riscontro nella realtà, gli incidenti gravi capitano in usa, se non intervengono vuol dire che piace così, ma non mi si parli di sicurezza, ad iniziare dagli incendi che ci sono in ogni incidente pesante, cosa che in F1 non mi ricordo da anni
Sinceramente, io non credo assolutamente che eventi come quelli di Imola siano stati frutto di macchine meno sicure di quelle di oggi. Pochi mesi prima, dopo il volo di Fittipaldi a Monza, ci si spellava le mani applaudendo alle F1 moderne che erano così tanto più sicure di qualche anno prima.
Mika si salvò per miracolo nel '95.
Il collare Hans era obbligatorio in Usa quasi due anni prima che in F1 ne venisse anche solo avviata la sperimentazione.
Per cui non mi meraviglia che nelle competizioni FIA si sia continuato a morire, come in Usa.
E' uno sport dove se va storta, può andare così. L'unica differenza con cinquant'anni fa, è che oggi deve andare DAVVERO storta perché ci scappi il morto.
E viste le attuali regole della F1, fatte dopo che i "fans" hanno per anni richiesto i sorpassi a ogni costo, io non mi sento di accusare proprio nessuno per la ricerca dello show a tutti i costi.
Surtees è morto per un evento particolarmente sfortunato, non per un semplice impatto... e campos è morto 16 anni fa, così come è di 16 anni fa l'incidente di mika.. non direi che si tratti di eventi molto recenti...
basta vedere l'incidente di Kubica in canada per rendersi conto di quanto siano sicure le F1 di oggi, la scocca è studiata per sopportare impatti a diverse decine di G e si è arrivati ad un punto in cui, salvo oggetti volanti (tipo la gomma di surtees o la molla di massa), le vetture sono virtualmente indistruttibili... mi sembra ben altra cosa rispetto alle indy in cui ad ogni impatto si scatenano incendi e le auto vanno letteralmente in mille pezzi..
Non entro troppo nel merito della pericolosità delle vetture o delle piste. Mi limito ad accettare che la cultura dello sport automobilistico Americano è diverso dal nostro. E non è solo Show.
Detto questo credo sia giusto comunque differenziare i casi. Kubica non ci rimise la pelle non perchè la BMW fosse più sicura della Dallara di Wheldon, ma semplicemente perchè non urtò con la testa come invece avvenuto per Wheldon. Questa è una possibilità che in F1 difficilmente potrà capitare, ma quello che puoi prevedere lo eviti, quello che non è mai successo come lo metti in preventivo?
Citazione di: liongalahad il 19 Ottobre 2011, 09:38:25
Surtees è morto per un evento particolarmente sfortunato, non per un semplice impatto...
Beh, ma nemmeno Wheldon è morto per un semplice impatto, le circostanze di quell'incidente sono state più uniche che rare (15 vetture che carambolano e diverse che prendono il volo).
Citazione
e campos è morto 16 anni fa, così come è di 16 anni fa l'incidente di mika.. non direi che si tratti di eventi molto recenti...
Beh, ma nello stesso periodo in gare Indycar è morto solo Paul Dana. Non vedo molta differenza.
Citazionebasta vedere l'incidente di Kubica in canada per rendersi conto di quanto siano sicure le F1 di oggi, la scocca è studiata per sopportare impatti a diverse decine di G e si è arrivati ad un punto in cui, salvo oggetti volanti (tipo la gomma di surtees o la molla di massa), le vetture sono virtualmente indistruttibili...
Se la molla di Massa fosse arrivata 5 cm più in basso Felipe sarebbe morto. Non ci vedo nulla a che fare con la sicurezza di vetture o piste.
Kubica e IMHO è stato semplicemente molto, ma molto più fortunato di Wheldon. O se preferite, Dan è stato molto più sfortunato.
Citazionemi sembra ben altra cosa rispetto alle indy in cui ad ogni impatto si scatenano incendi e le auto vanno letteralmente in mille pezzi..
Questa mi sembra esattamente il tipo di generalizzazione che sentivo dopo Imola '94 e che temevo...
A Spa '98 quante scocche erano pronte per il cassonetto? Se un solo pilota fosse decollato, solo dio sa che fine avrebbe potuto fare.
Di Abu Dhabi 2010 e del rischio corso da Schumacher è già stato detto.
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però il fuoco quantomeno devi ammettere che non si vede mai o quasi in F1 (renault a parte coi suoi scarichi octopus)... l'altro giorno a LV non so quante auto erano invase dalle fiamme
Citazione di: liongalahad il 19 Ottobre 2011, 12:16:12
però il fuoco quantomeno devi ammettere che non si vede mai o quasi in F1 (renault a parte coi suoi scarichi octopus)... l'altro giorno a LV non so quante auto erano invase dalle fiamme
Se fracassi una contro l'altra
in quel modo 15 scocche piene di carburante, vedrai che le fiamme saltano fuori anche in F1.
Dobbiamo tenere presente che, per la sua dinamica, l'incidente di domenica scorsa è estremamente particolare e (per fortuna) raro anche nella Indycar.
Per questo non vorrei che si facesse di tutta un'erba un fascio, tutto qui.
Per dire: alcuni media italiani stanno cavalcando la storia che Wheldon è morto per aver accettato una scommessa, ma a morire avrebbe potuto benissimo essere Will Power che in quella gara si giocava il titolo con Franchitti.
Del fatto che le auto siano all'avanguardia, secondo me, non ce n'è da dubitare.
Nelle gare un incidente può accadere a tutti, non è necessariamente detto che c'entri la posizione di partenza. chiaro che se sei davanti e fai la lepre dovresti avere meno probabilità rispetto a chi parte dalle retrovie, ma questa non è una regola!
Mi fa schifo pensare che il pubblico americano cerchi sostanzialmente il brivido del botto, però è apprezzabile la solidarietà dei piloti, che hanno fatto 5 giri di pista in suo onore.
Citazione di: alle il 19 Ottobre 2011, 21:04:42
Nelle gare un incidente può accadere a tutti, non è necessariamente detto che c'entri la posizione di partenza. chiaro che se sei davanti e fai la lepre dovresti avere meno probabilità rispetto a chi parte dalle retrovie, ma questa non è una regola!
Mi fa schifo pensare che il pubblico americano cerchi sostanzialmente il brivido del botto, però è apprezzabile la solidarietà dei piloti, che hanno fatto 5 giri di pista in suo onore.
Dipende anche dai doppiaggi però. In ogni caso, nel momento in cui fai una sosta, avrai sempre qualcuno fra i piedi
Citazione di: GoLewisGo il 19 Ottobre 2011, 21:44:38
Citazione di: alle il 19 Ottobre 2011, 21:04:42
Nelle gare un incidente può accadere a tutti, non è necessariamente detto che c'entri la posizione di partenza. chiaro che se sei davanti e fai la lepre dovresti avere meno probabilità rispetto a chi parte dalle retrovie, ma questa non è una regola!
Mi fa schifo pensare che il pubblico americano cerchi sostanzialmente il brivido del botto, però è apprezzabile la solidarietà dei piloti, che hanno fatto 5 giri di pista in suo onore.
Dipende anche dai doppiaggi però. In ogni caso, nel momento in cui fai una sosta, avrai sempre qualcuno fra i piedi
Infatti è per questo che ho detto che l'incidente può capitare a prescindere dalla posizione di partenza. Vero è che è sempre una tragedia... :'(
A bocce ferme adesso è il momento per tracciare una parte del quadro... a mio parere, che poi è (ma mi fa incaxxare...) il parere dei vari Franchitti, Kanaan ecc., il tracciato non era idoneo alla Indy. Il motivo fin troppo evidente. Essendo un tracciato perennemente in appoggio, come Talladega per capirci, permette alle vetture di stare insieme affiancate in ogni tratto di pista. Il banking delle curve infatti non è così elevato come quello di Indianapolis. A questo aggiungo che secondo me lo spotter di Wheldon, e chi dietro di lui, stava letteralmente dormendo. Dall'alto si vede chiaramente che Dan non fa in tempo nemmeno a frenare, mentre davanti a lui gli altri lo stanno già facendo. Certo, direte voi, facile parlare ma arrivi a 350 orari! E' per questo che gli spotter devono stare svegli. Che poi i piloti abbiano nel DNA un sangue gelido e non riescano a farsi la violenza necessaria per alzare il piede dall'acceleratore, è un altro paio di maniche. Fatto sta che se si fosse alzata 10-15 cm meno, Wheldon non avrebbe preso i pali di sostegno delle reti in pieno casco, e 15 kmh in meno grazie ad una frenata forse l'avrebbero evitato.
Con i se e i ma non si combina nulla, e prevenire è quasi impossibile, però fa rabbia...
La verità è che questa categoria rimarrà sempre così, fino a quando la gente non dirà "basta, è davvero troppo per una gara".
L'impatto con un palo della rete fatale a Wheldon
Arrivano i primi risultati delle indagini che la Indycar sta svolgendo sulle cause che hanno portato alla morte di Dan Wheldon, avvenuta in seguito ad una maxi-carambola innescata nei primi giri della gara conclusiva della stagione, a Las Vegas.
Le conclusioni a cui sono giunte i tecnici dicono che ad essere fatale allo sfortunato pilota britannico sarebbe stato un urto contro uno dei pali che sorregge le reti di protezioni, che purtroppo sarebbe arrivato a contatto con il casco di Wheldon.
"La vettura di Dan ha colpito un palo della recinzione che delimita la pista con il lato destro, subendo dei danni importanti in tutta l'area dell'abitacolo, dalla pedaliera fino alla parte superiore. Quando la parte anteriore della vettura ha superato il palo, questo si è insinuato nell'abitacolo, arrivando a colpire il casco e la testa. E va sottolineato come gli infortuni di Dan fossero limitati alla testa" ha spiegato l'ex direttore di gara Brian Barhardt.
"Dan ha subito due colpi alla testa: il primo non ha avuto una forza tale da creare un HIC (Head Injury Criterion) abbastanza alto da produrre un infortunio. E' stato il secondo colpo invece ad essere fatale, perchè è stato troppo secco per permettergli di sopravvivere" ha aggiunto.
Interessanti anche gli altri dati riscontrati: nel momento in cui si è innescato l'incidente, Wheldon viaggiava ad una velocità di circa 224 miglia orarie, ma prima di arrivare ad impattare la vettura di Charlie Kimball aveva già rallentato la sua corsa fino a 165 miglia orarie. Per quanto riguarda le decelerazioni subite nell'impatto, ne ha subita una longitudinale di 24 G ed una 23 G.
http://www.omnicorse.it/magazine/14167/indycar-l-impatto-contro-un-palo-della-rete-ha-provocato-la-morte-di-dan-wheldon
Delle volte ci si mette anche la sorte...