Nel 1952 il quindicenne Bruce McLaren prende parte alla sua prima competizione - una corsa in salita - a bordo di una Austin 7 Ulster messa a punto da suo padre. Dove si trova oggi quella Austin? Nel boulevard del McLaren Technology Centre.


Il 2 settembre 1963 Bruce McLaren fonda la Bruce McLaren Motor Racing Ltd., una delle più prestigiose scuderie britanniche della massima formula ancora in attività.

Una storia prestigiosa.

1952

Le origini neozelandesi

Bruce McLaren nasce ad Auckland il 30 agosto 1937 da Leslie e Ruth McLaren. Il padre è proprietario di una stazione di servizio/officina a Remuera, dove Bruce passa la maggior parte del suo tempo imparando e mettendo in pratica i primi rudimenti di meccanica. Il debutto nelle competizioni avviene a 15 anni, al volante di una Austin Seven Ulster, sulle colline di ghiaia che circondano Muriwai Beach.

1952

1958

Il trasferimento alla Cooper

Bruce vince il concorso “Driver to Europe” e si trasferisce in Inghilterra alla Cooper, prima in F2 e poi in F1 al fianco di Jack Brabham. Nel 1959, a soli 22 anni, Bruce vince il GP degli Stati Uniti a Sebring diventando il più giovane vincitore di un Gran Premio di F1.

1963

La nascita della McLaren

Tra il 1960 e il 1962 Bruce si toglie altre soddisfazioni in Formula 1, tra cui la vittoria nel prestigioso GP di Monaco. Tuttavia la Cooper è ormai in piena crisi, così il 2 settembre 1963 il neozelandese decide di fondare una propria scuderia: la Bruce McLaren Motor Racing Ltd. Il logo scelto è il kiwi, l’animale simbolo della Nuova Zelanda.

1963

1964

Da pilota a costruttore

Nelle officine di Feltham nasce la prima M1A con la quale Bruce riesce a ben figurare, tanto da riuscire a firmare un contratto con la casa automobilistica Trojan per la produzione dei telai di serie. Bruce corre ancora con la Cooper vincendo la Tasman Series, ma alla fine del 1965 annuncia il debutto in F1 come costruttore e si trasferisce nella nuova sede di Colnbrook. 

1966

Il debutto in Formula 1

Il Team McLaren esordisce in Formula 1 al GP di Monaco 1966 ma l’inizio non è dei migliori. Appena due mesi dopo, al GP d’Inghilterra, il neozelandese conclude al sesto posto al volante di una M2B spinta da un motore italiano, il V8 Serenissima. Si tratta del primo punto iridato della storia della McLaren. 

1966

1967

Il dominio arancione in Can-Am

Nel 1966 prende il via la Canadian-American Challenge Cup, più comunemente nota come Can-Am. Le iconiche McLaren arancioni di Bruce McLaren e Denny Hulme impongono un dominio così netto che la serie viene ribattezzata “The Bruce & Denny Show”. Tra il 1967 e il 1972 la McLaren ottiene 43 successi e 5 titoli consecutivi con Bruce McLaren, Denny Hulme e Peter Revson.

1968

La prima vittoria in Formula 1

Il 9 giugno 1968, a Spa, Bruce McLaren vince il GP del Belgio al volante di una M7A Ford-Cosworth. É la prima vittoria in Formula 1 con una vettura da lui stesso costruita, un privilegio toccato solo a pochi grandi.

1968

1970

La scomparsa di Bruce

Il 2 giugno 1970, sul circuito di Goodwood, Bruce McLaren è impegnato negli ultimi collaudi della M8D “Batmobile” in vista dell’imminente stagione di Can-Am. All’improvviso l'auto sbanda, esce di pista e colpisce un terrapieno: il neozelandese viene sbalzato fuori dalla macchina e muore sul colpo.

1972

Alla conquista della Indy 500

Già nel 1970, dopo i successi a valanga della Can-Am, Bruce aveva deciso di mettere nel mirino la corsa automobilistica più celebre al mondo. Il primo successo alla 500 miglia di Indianapolis arriva nel 1972 con Mark Donohue al volante di un telaio M16 con i colori del team Penske Sunoco Special. Ne seguiranno altri due come team ufficiale, nel 1974 e nel 1976, con “Lone Star” Johnny Rutherford al volante. 

1972

1974

Il primo titolo mondiale

Nel 1974 arriva anche il primo titolo mondiale in Formula 1. La McLaren è una squadra di primo livello gestita da Teddy Mayer, l’erede di Bruce e co-fondatore del team. I piloti sono l'asso brasiliano Emerson Fittipaldi e Denny “The Bear” Hulme al volante della M23 Ford-Cosworth, la stessa vettura con la quale l’inglese James Hunt trionferà nel 1976.

1981

L'arrivo di Ron Dennis

Nel 1981 la Marlboro McLaren di Teddy Mayer si fonde con la Project Four di Ron Dennis, che prende le redini del team: nasce così la McLaren International e la sede viene trasferita da Colnbrook a Woking. Oltre a Ron Dennis arriva anche l'ambizioso progettista John Barnard che disegna la MP4/1, la prima monoposto di Formula 1 in fibra di carbonio, una novità assoluta per l’epoca.

1981

1984

Di nuovo campioni

In piena "era turbo", la McLaren passa ai compatti ma potenti motori TAG-Porsche e John Barnard sforna la MP4/2, che permette alla McLaren di dominare, prima con Niki Lauda nel 1984 e poi con “Le Professeur” Alain Prost nel 1985 e 1986.

1988

L'epoca d'oro di Senna e Prost

Nel 1988, grazie ai motori Honda e al talento di Ayrton Senna e Alain Prost, la McLaren trionfa in 15 GP su 16. Nel 1989 il team vince ancora ma tra i due piloti scoppia una forte rivalità: a Suzuka i due arrivano allo scontro, Senna viene squalificato e il titolo va al francese, che a fine anno lascia il team. Sulla stessa pista Senna si vendicherà nel 1990 e trionferà definitivamente nel 1991.

1988

1993

Senna nel mito

Nel 1992 è la Williams a dominare ma Senna riesce sempre a fare la differenza, specie quando, l’anno successivo, il team rimane orfano di Honda. Il brasiliano si conferma lo specialista di Monaco e a Donington si consacra mago della pioggia. La stagione si conclude in Australia ad Adelaide, dove la McLaren ottiene la 104esima vittoria in F1, superando la Ferrari a quota 103.

1995

Trionfo a Le Mans

Dopo quasi 30 anni dalla vittoria di Bruce McLaren alla 24h di Le Mans 1966, questa volta è la McLaren stessa a imporsi nella gara di durata più celebre al mondo. La macchina dell’impresa è la McLaren F1 GTR, versione da gara della McLaren F1, l’auto stradale a motore aspirato più veloce al mondo, concepita dal genio Gordon Murray.

1995

1997

West McLaren Mercedes

Nel 1997 ha inizio un altro ciclo vincente per la McLaren, questa volta motorizzata Mercedes-Benz e dipinta di nero, grigio e rosso, i colori dello sponsor West. Il team è di nuovo competitivo e nel biennio 1998-1999 vince 2 titoli mondiali con Mika Häkkinen, “The Flying Finn”. Fino al 2005 arriveranno altre 25 vittorie in Formula 1 con David Coulthard, Kimi Raikkonen e Juan Pablo Montoya.

2006

Mercedes entra nel capitale della società

Il 2006 si rivela una stagione deludente soprattutto per problemi di affidabilità al motore e il team non vince nemmeno una gara, cosa che non succedeva dal 1996. Dopo l’addio della West, la McLaren sfoggia una livrea argento, colore ereditato dalla Mercedes-Benz che decide di entrare nel capitale della società acquisendo il 40% della quote del gruppo. E' il periodo delle McLaren "frecce d'argento".

2006

2007

L'annus horribilis

Nel 2007 Ron Dennis e Mansour Ojjeh cedono metà delle loro quote (30%) alla Mumtalakat Holding del Bahrain. La McLaren, marchiata Vodafone, torna a vincere con Fernando Alonso e Lewis Hamilton, ma tra i due nasce una lotta interna. Il team sfiora il successo ma viene squalificato per via della spy story che lo contrappone alla Ferrari e, all’ultima gara, perde anche il titolo piloti.

2008

Miracolo a Interlagos

Nel 2008 la McLaren rischia di subire di nuovo la beffa all’ultimo GP del Brasile, a Interlagos. Ad Hamilton basta un quinto posto per vincere ma la pioggia nei giri finali lo fa precipitare indietro e la sua gara si trasforma in un incubo. Intanto la Ferrari taglia il traguardo in testa e sembra avercela fatta ma, a tre curve dalla fine, Hamilton agguanta la quinta posizione e conquista il suo primo titolo mondiale in Formula 1.

2008

2009

Il disimpegno Mercedes

Nel 2009 la Mercedes-Benz annuncia l’acquisizione della Brawn GP e cede gradualmente la propria quota di partecipazione (40%) alla McLaren, pur continuando a garantire la fornitura dei motori fino al 2014. Tra il 2009 e il 2012 la McLaren del team principal Martin Whitmarsh vince altri 20 GP con la coppia di piloti Lewis Hamilton e Jenson Button.

2015

Il ritorno della Honda

Nel 2015, con l’avvento dei motori turbo ibridi, la McLaren firma un accordo triennale con la Honda, la stessa con la quale aveva dominato a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. L’esperienza si rivela un disastro, con i piloti quasi sempre fuori dalla zona punti o vittime dei continui problemi patiti dalle power unit giapponesi. L’agonia termina nel 2017, quando McLaren e Honda si separano di comune accordo.

2015

2016

L'addio di Ron Dennis

Nel 2016 il CEO della McLaren Ron Dennis viene sollevato dall'incarico e sostituito con l'imprenditore americano Zak Brown, che avvia una massiccia ristrutturazione tecnica. Dopo 35 anni di telai “MP4” viene adottata la sigla “MCL”, che comunque mantiene la progressione numerica di sempre. Le vetture di Woking tornano a sfoggiare la storica colorazione arancio papaya dei primi anni.

2018

L'inedito binomio McLaren-Renault

Nel 2018 la McLaren firma un accordo triennale con la Renault, migliorando nettamente i risultati in pista. Per il team è un periodo di cambiamenti: il team principal Eric Boullier si dimette, Fernando Alonso annuncia il ritiro dalla Formula 1 e il progettista Tim Goss viene sollevato dall’incarico. Nel 2019 Zak Brown affida il team ai piloti Carlos Sainz Jr. e Lando Norris.

2018

e la storia continua...

Anno di fondazione
0
Campionati Costruttori
0
Campionati Piloti
0
Ultimo Titolo Mondiale
0

Il Gruppo.

McLaren Group

Il McLaren Group è la holding con base a Woking, nel Surrey (contea a sud est di Londra).
Il Gruppo viene fondato da Ron Dennis nel 1985 con il nome di TAG McLaren Group, in virtù della partnership che viene stretta con il TAG Group dell’imprenditore francese Mansour Ojjeh. Nel 2003 il Gruppo muta la propria denominazione in McLaren Group, mantenendola sino al 2015, anno in cui, in considerazione del grande impegno del Gruppo nel campo dell’industria tecnologica, il gruppo viene rinominato in McLaren Technology Group. Nel 2017 Ron Dennis lascia la McLaren vendendo le sue quote ed il nome del Gruppo torna ad essere McLaren Group.

Bahrain Gov. Holding Company (58%)
Ojjeh (14%)
altri investitori privati (28%)

Le società del McLaren Group.

McLaren Racing Ltd.

Anno di costituzione
1963
Fondatore 
Bruce McLaren
CEO
Zak Brown

McLaren Automotive

Anno di costituzione
1963 
Fondatore 
Bruce McLaren
CEO
Mike Flewitt

McLaren Applied Tech.

Anno di costituzione
1991 (con il nome di McLaren Composites)
Fondatore 
Bruce McLaren
CEO
Anthony Murray

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Sua Maestà, il McLaren Technology Centre.

Il McLaren Technology Centre ("MTC") - quartier generale del Team McLaren - è una grande struttura semicircolare, con pareti in vetro, realizzata su un terreno di 500.000 m² a Woking, 50 km a sud di Londra. Il progetto è stato disegnato dall’architetto Norman Foster e dal suo studio, Foster and Partners.
I lavori di realizzazione del MTC, originariamente chiamato Paragon Technology Centre, cominciano nel 1999 e vengono impiegati circa 4.000 operai in quello che il Financial Times definirà “il più grande progetto edilizio privato d'Europa”.
Il MTC viene aperto ai suoi 1.000 dipendenti nel maggio del 2004. La McLaren non ha mai reso noti i costi di costruzione ma la BBC News ha stimato possano essersi aggirati attorno ai 300 milioni di sterline (circa 350 milioni di euro).
La struttura è provvista di cinque laghi artificiali; uno - quello principale - è posto di fronte alla struttura stessa e ne completa la forma circolare. Complessivamente, i laghi artificiali contengono circa 50.000 m³ di acqua. Questa acqua viene pompata attraverso una serie di scambiatori di calore al fine di raffreddare la struttura e dissipare il calore prodotto dalla galleria del vento. Lo spazio principale interno è suddiviso in sezioni larghe ciascuna 18 metri e definite “fingers” (dita), separate da corridoi, larghi 6 metri, definiti “streets” (strade). La struttura offre ai propri dipendenti un ristorante da 700 posti, un bar, una piscina ed una palestra.
Ad una estremità della struttura si trova la galleria del vento, lunga 145 metri. Il Team McLaren la utilizza per effettuare test di sviluppo delle componenti aerodinamiche oppure per testare i setup aerodinamici delle monoposto. La galleria è composta da 400 tonnellate di acciaio ed il vento è generato da una ventola larga 4 metri e capace di arrivare ad una velocità di rotazione di 600 rpm.

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