Settimana molto positiva, con tanti segnali incoraggianti:
- nessun problema strutturale (ciao ciao Honda);
- macchina molto agile in entrata e in uscita di curva, secondo G. Anderson la migliore insieme a RBR e Ferrari;
- tempi che arrivano senza sforzo, anche con le gomme teoricamente meno adatte alle temperature di questi giorni;
- entrambi i piloti estremamente entusiasti del lavoro svolto;
- quasi tre gp coperti nell'unica giornata significativa, più di chiunque altro, raccogliendo più dati che in tutti i test dello scorso anno messi assieme (ri-ciao ciao Honda);
- soprattutto, vedere che Stoffel viaggia forte vuol dire che "sente" la macchina, più di come faceva col seppur ottimo telaio del 2017.
E tutto questo mentre l'Honda, pur girando molto, si conferma drammaticamente all'ultimo posto fra i quattro motoristi presenti, pur dopo ben CINQUE anni dall'annuncio del rientro e addirittura SETTE anni dall'ufficializzazione del regolamento per i motori attuali. Ulteriore conferma, se per sbaglio ce ne fosse bisogno, della bontà della decisione di Zak Brown nel silurare questi incapaci e passare al Renault.
Ora rimangono solo due incognite: l'effettiva consistenza della modalità "da qualifica" dei motori Renault 2018, e il valore del sostanzioso upgrade che porteremo già a Melbourne.
Se entrambe le soluzioni dovessero rivelarsi efficaci quanto ci si aspetta, potremo sognare veramente in grande, ma anche nel peggiore dei casi possiamo dire di essere tornati come minimo al livello di poter sistematicamente lottare per il podio.